La nostra storia

Dall’intuizione di don Antonino Spanò, Parroco della Parrocchia di San Bartolomeo nella Badia a Ripoli di Firenze e dalla buona volontà e spirito di comunità dei suoi parrocchiani, nei primi anni ’90 nasce l’idea di costruire una Casa di Riposo a servizio della Comunità. Nel 1994 la Casa di Riposo Piccola Betania inizia la propria attività con tutte le autorizzazioni necessarie. Diventa ben presto un modello riconosciuto e di valore: senza alcuna convenzione con la ASL, accoglie anziani del territorio senza distinzione di reddito e compie un lavoro di spirito di comunità esemplare, tanto da avere al proprio interno come volontari anche parenti di ospiti che non lo sono più.



Il progetto
Il terreno prima della costruzione
Posa della prima pietra
La Casa di Riposo è inserita in una zona verde, libera da case e palazzi. Gli ospiti, nelle belle stagioni, usufruiscono di un ampio prato di circa 3000 mq, di un piccolo giardino e, in ogni momento, di un’ampia vista su alberi e colline. Pian piano si va costruendo e consolidando un modello di assistenza quotidiana vicina alle esigenze degli anziani (il Centro Diurno è un esempio lampante di questo spirito). L’impianto è di solidarietà cristiana e di comunità: i parrocchiani non solo prestano la propria attività volontariamente per i servizi che non richiedono specializzazione tecnica e/o apparecchiature specifiche (le prestazioni infermieristiche e le attività di pulizia sono affidate a terzi con le competenze e le specifiche richieste dalla normativa), ma contribuiscono anche nell’affiancamento e nel sostegno del Parroco, che col tempo ha difficoltà a dedicarsi sia alla conduzione della Casa di Riposo (gestita dal ramo ONLUS della Parrocchia), sia alle attività ulteriori di solidarietà necessarie alla Parrocchia.
Col passare del tempo appare evidente che lo scenario sta mutando: il passaggio sempre più drastico dalla terza alla quarta età di sempre maggiori fasce della popolazione, la mobilità lavorativa che spesso porta al trasferimento di figli e nipoti, la solitudine e la mancanza di una vita attiva per anziani spesso completamente autosufficienti, ma anche la nuova concezione del volontariato, le nuove sfide dell’assistenza e una maggiore necessità di persone capaci di attuare piani di gestione a medio-lungo periodo e di seguire ed interpretare regole e leggi statali e regionali che nel frattempo sono cambiate. Per il Parroco si pone il problema del passaggio di consegne ad un successore laico. Questi dovrà proseguirne l’opera, valorizzando le opere pensate e realizzate dal Parroco e mantenere nella comunità il patrimonio solidaristico e di volontariato che si è costruito nel tempo.
D’accordo con l’Arcidiocesi di Firenze, quindi, si procede allo studio per il passaggio ad una forma giuridica che sia capace di capitalizzare tutto il patrimonio, anche umano, che è presente in parrocchia. È scelta quindi la figura giuridica della fondazione di partecipazione, perché tale strumento fornisce la “chiave” per la continuazione immutata dell’attività con lo stesso spirito e l’eventuale apertura a nuove iniziative e competenze. Inoltre, per consentire di mantenere inalterata non solo l’attività della Casa di Riposo, ma tutte le relazioni (formalizzate, professionali, umane) è redatto un regolamento di unitaria struttura (v. art. 10, lett. d), D. Lgs. 460/1997) così da legare ed esplicitare in maniera più evidente possibile le azioni dei tre enti Parrocchia di San Bartolomeo nella Badia a Ripoli – il ramo ONLUS, Associazione Volontari Piccola Betania ODV e Fondazione di Partecipazione Piccola Betania ONLUS.
La Fondazione nasce quindi il 18.4.2018, riceve in usufrutto dalla Parrocchia, l’edificio che ospita la Casa di Riposo e subentra alla Parrocchia in tutte le attività e permessi necessari per la gestione.
Il primo consiglio di amministrazione della neo costituita Fondazione è formato da 5 laici nominati in accordo fra il Parroco e l’Associazione Volontari. Don Antonino è nominato presidente onorario il presidente del CDA è Andrea Andrei.
Arrivano presto gli anni del Covid che costituiscono una vera e propria barriera temporale e non solo che impone agli amministratori della Casa un cambiamento di mentalità e nuove sfide.
Anche Piccola Betania è stata colpita duramente dalla pandemia. In questo periodo Don Antonino ci ha lasciati ma il suo esempio ed il suo insegnamento fanno ormai parte del DNA di tutti i frequentatori, volontari e amici della Casa che si sforzano di trasmetterlo alle nuove generazioni. Il primo consiglio di amministrazione, proprio a causa della pandemia, è rimasto in carica fino al 23.5.2023. Nel 2023 è stato nominato un nuovo CdA, composto da 7 membri con ingresso, fra gli altri, di don Robert Swiderski nel frattempo divenuto nuovo parroco di Badia a Ripoli.
